Continuo le mie recensioni musicali facendo un balzo temporale. Se nello scorso numero ho parlato di un album contemporaneo, oggi vi parlerò di un lavoro che risale al 1973: Arbeit Macht Frei, della band italiana Area- POPular group. Gli Area fanno sempre parte della scena progressive, ma stavolta italiana, e non estera. L’album si distacca profondamente dalla tradizione rock, ma anche dalla stessa scena progressive italiana dell’epoca, che era caratterizzata da una forte componente melodica e facilmente accessibile: difatti Arbeit Macht Frei si caratterizza per il suo sperimentalismo, in quanto coniuga perfettamente generi come il pop, il rock progressivo, l’elettronica, la musica d’avanguardia, il jazz e la musica orientale. Non solo abbiamo questa ardita contaminazione, ma anche un potente impegno politico e sociale, unito a un desiderio di scostarsi completamente dai canoni convenzionali della canzone. I lavori all’interno dell’album sembrano scene di vita quotidiana, lamenti del piccolo popolo, solenni divinazioni, o vie del mercato in cui si affolla la più disparata gente. |

- ALBUM: Arbeit Macht Frei
- ARTISTA: Area
- ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1973
- GENERE: pop, prog rock, elettronica, avant-garde, jazz, free jazz, etnica, rumoristica.
Questo album è prezioso, ed estremamente lavorato. Lo si capisce dai testi profetici. Lo si capisce dal titolo, oscuro, e dalla copertina del disco. Lo si capisce dalla musica, elaborata e sognante, e dalla voce di Demetrio Stratos, vero e proprio strumento.
Pietro Locci |