Ebbene sì, quel fatidico momento è arrivato. La fine della quinta superiore è un periodo strano, pieno di emozioni contrastanti. Da una parte c’è l’eccitazione per quello che verrà, ma dall’altra c’è una malinconia che non riesci a scrollarti di dosso.
Ogni mattina che entri nel cortile della scuola, senti i soliti suoni del campanello e le voci dei tuoi amici, ma tutto sembra diverso, più intenso. Senti che niente sarà più lo stesso e che quei momenti, che hai sempre dato per scontati, stanno per diventare solo ricordi. Gli ultimi giorni di scuola sono un mix di risate, lacrime e silenzi carichi di significato. Ti guardi intorno e ti rendi conto che ogni angolo di quella scuola, ogni aula, ogni banco, ha visto crescere te e i tuoi amici. Si ride di più, forse per non pensare troppo alla tristezza che si insinua nei cuori di tutti.
Le ultime lezioni hanno un’aria strana, malinconica, triste. I discorsi dei prof sono più personali, i consigli più sentiti. Si percepisce una consapevolezza comune che, una volta chiusa la porta dell’aula per l’ultima volta, niente sarà più lo stesso.
Gli esami finali sono l’ultimo scoglio da superare prima di lanciarsi nel mondo degli adulti, ma il pensiero vola oltre, a quello che si lascia indietro. Le amicizie nate tra quelle mura sono destinate a cambiare. Le promesse di rimanere in contatto, di vedersi spesso, sono sincere, ma sai che il tempo e la distanza potrebbero mettersi di mezzo. Realizzi che non condividerai più le stesse giornate, gli stessi sogni adolescenziali, e che ognuno prenderà strade diverse. È un pensiero dolceamaro, sapere che le persone con cui hai condiviso momenti così importanti continueranno a vivere, crescere e amare, ma non necessariamente con te accanto.
Arriva l’ultimo giorno di scuola, ed è un turbinio di emozioni. Gli abbracci sono più stretti, le lacrime scendono marcandoti il viso. I saluti si allungano, come se nessuno volesse essere il primo a lasciare quel luogo che, nonostante tutto, è stato una casa. Guardi indietro un’ultima volta, sperando che il tempo possa fermarsi, almeno per un attimo.
E poi, fuori dai cancelli, c’è il mondo che aspetta. La vita che continua. Passi attraverso un portale invisibile, lasciandoti alle spalle l’infanzia e l’adolescenza, pronto o meno per affrontare le sfide dell’età adulta. E mentre ti incammini verso il futuro, un pezzo del tuo cuore rimane lì, tra quelle mura che hanno visto nascere sogni, speranze, amori e delusioni. Un pezzo che sarà sempre parte di te, un ricordo di un tempo che, pur non tornando mai più, resterà per sempre vivo nella tua mente.
Ciao ciao Bachelet. Alla fine, nonostante gli scleri che mi hai provocato, ti ho voluto bene.
Ilary Coppa