Carissimi lettori, benvenuti alla prima edizione del giornalino Post-it a.s.2019/20. Tra una fetta di pandoro di qua e una di panettone di là,la nostra redazione si è messa al lavoro per cercare una tematica che accompagnasse questo nuovo anno,e in seguito a una lunghissima consultazione sono stati scelti i cinque sensi. Come si può ben capire dal titolo,il senso scelto per il mese di gennaio è la vista.
Per introdurre il mio argomento diamo un’occhiata alla nostra costituzione:
“è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.”
XII disposizioni transitorie e finali della Costituzione italiana.
Se la nostra costituzione è considerata in tutto il mondo come “la più bella”, è anche perché è fondata su principi inviolabili ed indiscutibili, tra cui il rifiuto di qualunque dittatura sotto qualsiasi forma, specialmente quella fascista, che ci ha toccato da vicino. Ciò dunque non dovrebbe essere un problema moderno, ma solouna brutta pagina della storia italiana e dell’uomo in generale. Tuttavia, la mente umana è talmente tanto malata che nonostante alcuni errori siano stati certificati come tali, vengono ripetuti con irriverente non curanza delle conseguenze delle proprie azioni e soprattutto del significato di queste.
È bene dunque, in occasione della Giornata della Memoria, parlare dei movimenti neofascisti e neonazisti che da qualche anno riportano in auge gli affascinanti ricordi di ciò che è stato negli anni dal 1934 al 1945, che hanno costituito, a mio parere, il decennio più ignobile della storia umana. Tali gruppi di estremisti si preoccupano di una questione molto affine all’etica dell’uomo giusto, ossia riportare la cosiddetta “razza pura” ai vertici del mondo, in memoria di illustri uomini che secondo le loro ideologie hanno compiuto un’opera di bene sterminando milioni di persone innocenti. Cosa dire? Giusto così no?
Talmente tanto corretto che, se si dà un’occhiata alle testate giornalistiche, compaiono ancora notizie riprovevoli, come il tentativo, sventato dalla digos di Padova nel novembre del 2019, di riorganizzazione di un gruppo di mentecatti armati che si facevano guidare da una donna nota con l’epiteto di “sergente maggiore di Hitler”. Durante la perquisizione è stato trovato un vade mecum razzista che spiegava chiaramente gli obbiettivi del neopartito “nazionalsocialista italiano dei lavoratori”. Oltre a ciò credo sia da sottolineare che in Italia esistono ancora partiti filofascisti come Forza nuova e CasaPound, che fortunatamente alle ultime elezioni, risalenti al 2008, 2013 e 2018, hanno ottenuto in media lo 0.9 % -dunque non abbastanza per ottenere seggi alla camera e al senato- dei voti degli italiani, che perciò visibilmente non intendono ripetersi nell’errore di quasi novant’anni fa.
Questi sono solo alcuni esempi di cosa sta succedendo in Italia, poiché se diamo uno sguardo alle altre nazioni come la Germania, troviamo numerosi episodi; uno eclatante è sicuramente l’approvazione da parte della corte suprema dell’esistenzadel partito di estrema destra con connotazioni forti neonaziste “Npd”. Per nostra fortuna tale partito presenta un solo deputato nel parlamento europeo, ma l’elemento più preoccupante è l’affluenza locale. È proprio su questo che mi voglio soffermare: la loro politica, molto simile a quella dei “bei tempi”, si sviluppa sull’ignoranza delle persone, che vedono in loro un motivo di rivalsa nei confronti dello stato maggiore e dei poteri forti. Oltretutto essi sviluppano tesi negazioniste in opposizione alla verità storica, cercando di cancellare con una gomma delle scritte in penna: esse si possono eliminare, ma bisogna creare talmente tanto attrito che alla fine si bucherà il foglio.
L’unico modo per contrastarli, cari lettori? È evidente che sia la cultura, che ci permette di non aderire e di renderci liberi, sebbene ciò non venga spesso compreso da noi alunni a causa della mole di verifiche e di interrogazioni che tolgono il piacere di studiare, in quanto hanno come unico fine il voto. Tuttavia, ciò non deve essere un motivo valido per non dedicare la nostra mente al piacere del sapere universale.
P.S. questo articolo ripudia qualsiasi forma di estremismo politico indipendentemente dalla posizione della poltrona in senato.
Gabriele