Una rosa sboccia al tiepido sole
e una goccia scivola lungo il suo petalo
rosso, ardente fiamma nella luce del nascente giorno.
Un’ape le si posa sopra, operosa e svelta,
trasportata da un vento leggero,
mentre una leggiadra rondine spicca nel cielo
terso, occhio sereno che veglia sul mondo.
E le farfalle danzano insieme,
si rincorrono sul mare verde
puntellato di ridenti fiori.
Gli uccelli cantano in coro,
innalzano un inno al sole,
più caldo, è il re del cielo.
D’improvviso tutto rallenta,
il tempo si ferma, come a voler riprendere fiato;
ma un cuculo, da un lontano albero verde, risveglia la cupa lancetta,
che riprende il suo ritmo severo e costante.
Sul far della sera la rosa si chiude,
mentre il suo rosso si disperde nel cielo:
esplode, tinge il mondo di caldi colori.
Su una collina due amanti si baciano;
nei loro occhi si riflette il tramonto,
sincero specchio del cuore.
E il loro amore si libra in aria,
raggiunge le stelle,
cosí mute e lontane,
e un soffio scompare e sorvola questo mondo di carne mortale.
L’Astrologo caldeo