Alcuni studenti della classe 4^CLSA, partecipando al Premio Asimov, hanno letto questo interessante libro; trovate di seguito la loro recensione.

“Ora come ora, nessuno può dire se mai arriverà il tempo in cui la scienza non avrà più bisogno del tempo.” Con questa frase si chiude il libro di Guido Tonelli Tempo. Il sogno di uccidere Chronos. Una lettura interessante che indaga dal punto di vista scientifico e filosofico la variabile “tempo”, che condiziona la vita dell’Universo. Con uno stile divulgativo, che può essere compreso anche dai profani, il fisico del Cern di Ginevra riesce a condurre il lettore lungo un discorso che si addentra fino alle ultime scoperte della quantistica. Interessanti sono i continui rimandi ad aneddoti storici e artistici che l’autore cita e che rendono la lettura più leggera, rispetto ad un puro saggio teorico. Per esempio, Tonelli descrive come viene rappresentata da Giotto nella cappella degli Scrovegni la fine dei tempi, con due angeli che arrotolano come un sipario la volta stellata; oppure come Debussy abbia trasformato la musica, modificando lo sviluppo del tempo musicale. Del tempo non può liberarsi l’uomo, che vive soggetto ad esso ed anzi lo utilizza per sopravvivere nel suo ambiente. Ma se ci concentriamo sull’Universo, presente passato e futuro non hanno più lo stesso valore che gli diamo noi umani. Infatti, le grandi distanze annullano il concetto di “presente”, di “adesso”, perché la velocità della luce non può essere superata e ciò che noi vediamo nel cielo in questo momento può essere avvenuto secoli fa. Il concetto di tempo si sbriciola anche se ci occupiamo del mondo delle infime distanze, dei componenti elementari della materia. Per le minuscole particelle, come gli elettroni e i protoni, i fotoni e i neutrini, o i nuovi protagonisti appena scoperti, i muoni e i bosoni, (in tutto una dozzina, come gli dei dell’Olimpo) il tempo sembra essere infinito, perché non decade mai la loro carica di energia, possono essere assorbiti o interagire con altre forme di materia, ma non muoiono mai, o meglio hanno una vita media lunghissima. Addirittura, la teoria delle stringhe descrive il mondo senza contemplare la variabile tempo. Ma Tonelli avverte che si tratta appunto di una teoria e che per quel che riguarda l’uomo, che vive nel mondo macroscopico, regolato dalla termodinamica e dall’entropia, il logoramento, l’invecchiamento e la morte sono inevitabili. Insomma, il sogno di uccidere Chronos è irrealizzabile. Del tempo si può solo decidere come utilizzarlo, si può solo tentare di non sprecarlo.
4CLSA