La mafia come piaga della società che cambia la vita delle persone che hanno la sfortuna di incontrarla sulla propria strada; come quella di Piero Nava, un comune cittadino che casualmente divenne testimone oculare dell’uccisione del magistrato Rosario Livatino, celebre per le indagini riguardo fatti di criminalità mafiosa, tangenti e corruzione.
Uno spettacolo con luci e suoni accattivanti ha illustrato la storia dell’agente di commercio sopra citato agli studenti del Bachelet, lanciando un messaggio esplicito e chiaro: “Sono Stato anch’io”.
Era il 21 settembre 1990 quando Piero Nava, imprenditore lecchese in trasferta in Sicilia, stava percorrendo la superstrada che collega Canicattì ad Agrigento. Un caso fortuito volle che, durante il suo passaggio, assistesse all’omicidio del Magistrato siciliano Livatino.
Egli decise di fermarsi al primo telefono pubblico, da cui chiamò i soccorsi e di raccontare ciò che vide, diventando il primo testimone di giustizia d’Italia. Grazie a lui gli esecutori del delitto furono arrestati e condannati, ma tutto ciò comportò delle conseguenze.
Da quel momento entrò nel programma di protezione testimoni e la sua vita e quella della sua famiglia furono completamente stravolte: cambiare nome, casa, lavoro, paese di residenza, identità.
Un giovane di successo, al culmine della sua carriera lavorativa, dovette rinunciare a tutto, decidendo di perseguire la giustizia e di non percorrere la strada dell’indifferenza, scelta che sarebbe stata molto più semplice da compiere.
Da qui si può comprendere il titolo dello spettacolo “Sono Stato anche io”, che ha una valenza duplice: infatti da una parte vuole intendere che Piero Nava, ora privato dell’identità che gli apparteneva “è stato”, e dall’altra che chiunque può essere Stato, ovvero chiunque può seguire la via dell’integrità morale.
Dopo aver assistito allo spettacolo e aver appreso la storia di Nava è impossibile non affermare che egli è ammirabile per il coraggio e la correttezza dimostrati, e che ci vorrebbe in ciascuno di noi un po’ di Piero, non solo di fronte alla mafia, ma anche davanti alle tante ingiustizie a cui quotidianamente assistiamo.
Caterina Sanvito