recensione del libro “circe” di madeline miller 

Archivio articoli

07 giugno 2024

In questi anni delle superiori, ma in realtà già dalle medie, tutti noi abbiamo sicuramente imparato qualcosa di epica e mitologia; e ci siamo accorti di come la maggior parte, se non tutti i protagonisti di questi miti e narrazioni epiche, siano uomini: il punto di vista è sempre e solo quello maschile.  

Il motivo è facilmente individuabile nella disparità fra sessi tipica delle civiltà antiche, che poi si rifletteva anche nelle produzioni artistiche e nell’invenzione mitologica. Le storie raccontate sono quelle di imprese, guerre, viaggi e successi prettamente maschili, che ogni tanto lasciano spazio a qualche figura femminile di contorno.  

Oggi si può dire che questa disparità non è più concepibile e, proprio per questo, la scrittrice statunitense Madeline Miller decide di arricchire l’epica antica in chiave moderna, scrivendo un libro interamente dedicato alla storia di una delle figure femminili più note dell’epica classica: Circe.  

Costei, conosciuta da tutti come la maga che trasformò i compagni di Odisseo in maiali, viene analizzata nel profondo dall’autrice che ne racconta, in modo minuzioso, la vita a partire dalla nascita. Circe, nata dal titano Elios e dalla ninfa Perseide, è infatti molto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto e una voce insolita, quasi umana, e preferisce proprio la compagnia degli uomini a quella degli dei. Inoltre è sensibile ed empatica: emozioni che un dio solitamente non dovrebbe provare. A causa di queste sue eccentricità viene esiliata dal padre sull’isola di Eea, dove si confermano le sue abilità magiche. La sua vita, da questo momento in poi, sarà costellata di incontri con uomini come Dedalo e Odisseo e con mostri come il Minotauro e Scilla. Tutti incroci che la cambieranno nel profondo, fino a farla diventare il personaggio omerico che noi tuti conosciamo.  

Come accade anche in altre sue opere, come “La canzone di Achille” e “Galatea”, Madeline Miller, con questo libro, ci regala ancora una volta uno sguardo originale sulle grandi storie dell’antichità. 

Olga Villa