pausa didattica, non solo studenti

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27 febbraio 2025

All’interno del nostro istituto la settimana della pausa didattica, che separa il trimestre dal pentamestre, rappresenta ormai un “rito” indispensabile e fondamentale per studenti e professori.  

Questa settimana offre agli studenti l’opportunità di vivere esperienze nuove, fuori dalla routine scolastica; ma scopriamo cosa ne pensano i professori. 

Secondo loro è un momento di condivisione e di “relax” dalla frenetica vita dell’istituto, oppure una fonte ulteriore di problematiche?  

Abbiamo perciò chiesto ai professori la loro opinione riguardo a quanto appena detto, perché non solo quello degli studenti, ma anche il parere del corpo docente è fondamentale per ritenersi soddisfatti o meno riguardo alle attività e ai corsi di recupero svolti durante questa settimana alternativa.  

Alcuni tra i docenti si trovano d’accordo sul fatto che la settimana della pausa didattica sia un momento di condivisione, vissuta complessivamente in modo spensierato, una pausa dall’ordinario che porta soddisfazione e buone occasioni. 

L’essere immersi in realtà differenti e avere la possibilità di poter approfondire altre materie o argomenti che in classe non si riescono a trattare, è un’ottima opportunità non solo per gli studenti che possono così incrementare le conoscenze e la curiosità personale, ma anche per gli insegnanti. 

All’interno dei laboratori di approfondimento si possono creare ambienti di intimità maggiore, in cui gli studenti si sentono più liberi nell’esprimere le proprie idee e pensieri, senza la pressione di verifiche, interrogazioni e compiti.  La presenza di questi ambienti è vista anche da alcuni professori come un punto di forza: vedere maggiore coinvolgimento e interazione porta soddisfazione personale. 

Si crea una situazione in cui è possibile maggior dialogo, data anche dalla presenza mista di studenti di classi diverse; questa è inoltre per i docenti un’occasione di vedere quanto del loro intervento possa restare in persone diverse dalle solite. 

Ma non è tutto positivo, molte sono anche le opinioni negative e le criticità, soprattutto per quel che riguarda l’organizzazione della settimana, che richiede uno sforzo immane e porta con sé molte criticità. 

Questo sforzo non sembra sempre adeguatamente ricompensato, a causa di un ritorno considerato da alcuni docenti scarso a livello di efficacia e gradimento da parte degli studenti. Vale davvero la pena proporre questa settimana, considerando il dispendio di energie rispetto ai risultati ottenuti? Questo si domandano numerosi professori.  

Anche per gli studenti, anche se in minor parte, sono visibili queste difficoltà, soprattutto legate alle iscrizioni alle diverse attività, al segnare le presenze e alle problematiche riscontrate con la sostituzione dei docenti assenti.  

Una possibile strada per ridurre alcuni inconvenienti organizzativi potrebbe essere il coinvolgimento maggiore degli alunni. In alcuni approfondimenti gli studenti hanno collaborato nella gestione, mentre nei corsi di recupero è stato effettuato il peer tutoring.  Questo è un punto di forza che può essere sfruttato come partenza per cercare di far fronte alle difficoltà organizzative.  

Un’altra soluzione potrebbe essere quella di far ritrovare i ragazzi nelle rispettive classi, fare l’appello segnando eventuali presenze o assenze e solo in seguito dividerli nei diversi laboratori, in modo tale da avere più facilmente la situazione sotto controllo.  

Le opinioni maggiormente contrastanti sono quelle dei professori che hanno seguito i corsi di recupero: infatti pensano che il tempo dato per questi sia troppo poco e che quindi risultino faticosi sia per i docenti che per gli studenti, non procurando i benefici che dovrebbero avere.  Sono quindi davvero utili? 

Noi, da semplici studenti, ci sentiamo di poter dare un parere personale.   

Nonostante le difficoltà, crediamo che questa settimana possa rappresentare un valore aggiunto, ancor più se migliorata nell’organizzazione. I corsi di approfondimento possono accrescere Il nostro interesse, permettendo di trascorrere una settimana lontani dai libri e dal pensiero di tutto quello che la scuola comporta, per poter affrontare il pentamestre con una carica in più.  

E voi cosa ne pensate? quale aspetto vi colpisce di più: le opportunità offerte o le problematiche riscontrate? 

Agnese Pizzagalli e Chiara Longoni (1BLS),  Luz Manini (4BLS)