parola a voi, ragazzi

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29 maggio 2019

Per l'ultima edizione di Post It, abbiamo - visto il colore del mese, il blu - deciso di lasciare spazio anche ai maschietti del Bachi e alle loro opinioni, siamo senza dubbio un giornalino equo, dunque spazio al punto di vista di boys and girls (ricordatevi, se volete leggere l'intervista alle ragazze cercate negli articoli della seconda edizione, la gialla). Quindi godetevi le interviste, ragazze e ragazzi, e fateci sapere cosa ne pensate!

DOMANDE

  1. Partiamo da una domanda semplice: il colore di questo mese è il blu, ti rivedi – in quanto RAGAZZO – associato a questo colore o un colore vale l’altro? Perché secondo te è nato questo stereotipo legato al blu? Ha senso o no? 
  2. Quali sono i tuoi interessi e i tuoi hobby? Tra i tuoi, o considerando più in generale, ce ne sono alcuni che secondo te sono al 99% una “cosa da maschi” oppure non esiste differenza?
  3. Hai una persona di riferimento (amico/a, fratello/sorella, familiare, partner) di cui ti fidi più degli altri? È un ragazzo o una ragazza? A questo proposito, confrontandole, preferisci la mentalità maschile o quella femminile? E perché? Quali sono i suoi pro e i suoi contro a tuo parere?
  4. Domandina divertente: se domani ti svegliassi nel corpo di una ragazza, qual è la prima cosa che saresti curioso di fare?
  5. Pensi che oggigiorno, nel 2019, il vostro debba essere chiamato ancora “sesso forte”? Ti senti personalmente superiore ad altre persone in ambiti particolari? 
  6. Perché, secondo te, è bello essere ragazzi? 

LORENZO GIRELLI

  1. Non mi vedo associato a nessun colore. Il mio colore preferito è l’arancione/rosso, per cui se dovessi scegliere un colore che mi rappresenta sarebbe quello. Per quanto riguarda il blu: penso che sia del tutto convenzionale, come altre cose che si associano a ragazzi e ragazze. La convenzione nasce da una stima sulla massa; generalmente le ragazze sono più legate a colori come il rosa e i ragazzi a colori come il blu, ma questa rimane una generalizzazione e non ricopre tutte le possibilità.
  2. I miei hoppy principali sono la letteratura, il cinema e i viaggi. Penso che possano essere attività appassionanti per entrambi i sessi, non presentano certamente nessuna predominanza maschile.
  3. La persona di cui mi fido maggiormente è la mia ragazza. Questo non è legato al fatto che sia di sesso femminile, ma al fatto che sia la persona con cui ho una maggiore intimità e, pertanto, la più degna di fiducia. Ci sono altre persone di cui mi fido – poche – moltissimo, maschi e femmine. Non posso dire di preferire la mentalità maschile a quella femminile e viceversa: rispondere a questa domanda significherebbe cadere in cliché e banali stereotipi. La coscienza di una persona non può essere classificabile in maniera binaria in base al suo sesso. Tuttavia, ci sono alcune cose che preferisco raccontare ai maschi, perché, probabilmente, grazie ad esperienze comuni si rivelano più adatti.
  4. Se mi svegliassi nel corpo di una ragazza, rivendicherei la parità di genere e farei letteralmente tutto quello che la società maschilista pensa che le donne non debbano fare.
  5. Superiore come persona sì, certamente: ognuno di noi è superiore a qualcun altro in alcuni ambiti e inferiore in altri, ma superiore in quanto uomo no, questo mai. Gli uomini sono solamente più fortunati, perché sono nati uomini e purtroppo questo rimane un privilegio nella nostra società.
  6. Perché è bello essere ragazzi? Ovviamente perché ci si può lamentare quando si ha 37 di febbre come se si stesse morendo di tubercolosi.

MARCO PESSINA

  1. Allora, so che l’attribuzione del colore azzurro e rosa – rispettivamente a ragazzi e ragazze – deriva da una tradizione storica che la nostra civiltà si porta appresso da anni. Detto questo, io da sempre mi rispecchio in questo colore e trovo giusto che la civiltà simboleggi differenze di sesso in questo modo.
  2. Nel mio tempo libero suono il pianoforte – è da quando sono piccolo che mi cimento nel suonare questo strumento, ho anche una band con cui organizzo qualche serata. Inoltre, non da molto, mi sono appassionato alla politica ed è per questo che ho deciso di candidarmi alle elezioni comunali del mio paese. Comunque, se penso ai vari hobby, penso soprattutto a quelli che riguardano lo sport e trovo che non ci siano sport che possono praticare esclusivamente uomini o donne: le donne sono abili quanto gli uomini.
  3. Non ho una persona di riferimento, faccio fatica ultimamente a fidarmi delle persone… certo è, però, che ho delle persone (uomini e donne) che ammiro molto! Non ho una preferenza per quanto riguarda la mentalità: sono perfettamente a mio agio a parlare con entrambi i sessi, sicuramente ci sono argomenti di cui mi sento più stimolato a parlare con le donne, altri con gli uomini. C’è, secondo me, una differenza tra i due modi di pensare e di agire in generale. Esistono tuttavia pregi comuni ad entrambi, come la passione, la grinta, il coraggio, la determinazione.
  4. Non ci ho mai pensato sinceramente, ma mi è venuto subito da sorridere, gli uomini penso mi capiranno…
  5. Penso che la società abbia fatto molto per abbattere questo termine. Penso a donne nel mondo della politica, così come nello sport, che stanno sfondando e diventando il punto di riferimento di molti.
  6. A livello comunicativo, è meglio essere maschi perché tra di noi si è più schietti, c’è meno ipocrisia in un gruppo di ragazzi… la trasparenza è un valore fondamentale.

ANDREA TEDOLDI

  1. In realtà non ho mai sentito parlare di questo stereotipo… credo che ogni persona abbia il proprio colore, uno che lo rappresenti e che sia peculiare. Non credo, quindi, che abbia molto senso.
  2. In primis, adoro fare sport: pratico atletica, ma non mi tiro mai indietro quando si tratta di una bella partita di calcio, di pallavolo o di curling. Ultimamente, mi sto spaccando di trazioni, ed è soddisfacente vedere ogni giorno dei miglioramenti. Ci sono secondo me hobby prettamente maschili o femminili, ma è bene considerare anche il fatto che ci possano essere delle eccezioni.
  3. Ho un sacco di amici, ma sono pochi quelli davvero speciali e perlopiù sono ragazzi. Per me è difficile rendere “universale” qualcosa di così complesso come la mentalità umana, per questo ancora una volta dipende, secondo me, da persona a persona, maschio o femmina che sia. Per questioni di cuore mi affido di solito ai maschi, ma – se sono utili – accetto consigli anche dalle ragazze. Io sono il primo che cerca di rispettare tutti, a prescindere dal loro sesso, e credo proprio che in Occidente l’idea del “sesso forte” sia svanita, nonostante qualche volta capiti il fanatico di turno. Purtroppo, sappiamo tutti che questo non vale in tutti i Paesi del mondo, dove vige ancora una società patriarcale. È giusto mettere sullo stesso piano uomini e donne, ma ci sono determinate professioni e mansioni che, a mio parere, sono prettamente maschili o femminili: questo lo si può vedere ad esempio negli sport, proprio perché  uomini e donne presentano differenze biologiche troppo marcate per gareggiare alla pari.
  4. Credo che sia bello essere ragazzi perché, nella mia esperienza personale – seppur ridotta – ho capito che siamo più diretti e, in caso di problemi, cerchiamo sempre di risolverlo a quattr’occhi. Le ragazze, invece, tendono spesso a sparlarsi dietro. 

LUCA GRISI

  1. Io personalmente non mi sento associato al colore blu in quanto ragazzo, anche perché di “blu” ce ne sono tanti. Sicuramente il mio colore preferito è il blu zaffiro, ma credo sia soltanto una questione legata al mio amore per l’oceano e tutto ciò che riguarda l’acqua e non al mio genere di appartenenza. Ormai da secoli vi è la consuetudine di identificare con il blu i ragazzi e con il rosa le ragazze. Non so da dove nasca questo stereotipo ma probabilmente il blu, essendo un colore freddo, richiamava il rigore che un tempo era richiesto agli uomini in quanto tali mentre rosa, delicato colore caldo, avrebbe potuto simboleggiare la mitezza d’animo del genere femmine. Attualmente, secondo me, questa distinzione ha senso soltanto se con questi colori si vuole indicare rispettivamente la nascita di un bimbo piuttosto che di una bimba perché ormai è di uso comune questa convenzione e non vedo nulla di male in ciò – il bambino non viene influenzato dal colore del fiocco che vi è appeso alla porta, considerando che a mala pena capisce. Il discorso cambia, invece, quando si obbliga un bambino ad amare un colore “maschile” e una bambina a vestire soltanto con un colore “femminile”, perché si vieta ad entrambi di esprimere la loro individuale preferenza. 
  2. Credo che i miei hobby vengano generalmente definiti al 99% da sfigati, ma almeno in questo termine non c’è distinzione di genere. Mi piace leggere e questa passione accomuna ragazzi e ragazze, mi rilasso scrivendo e disegnando e credo non vi sia distinzione di genere nemmeno in questo. Inoltre “suono” – anche se il mio è più uno “schiacciare tasti” cit. professoressa Folli – il pianoforte e anche qui non vi è una preponderanza di genere. Probabilmente direi che non esiste un hobby/sport prettamente maschile nemmeno se giocassi a calcio, identificato sempre come sport da uomini, perché conosco parecchie ragazze che ci giocano o che ne hanno la passione e sono persino più forti di certi ragazzi (io).
  3. Ho due migliori amici, una ragazza e un ragazzo e quindi posso dire per certo che la mentalità maschile e femminile è completamente diversa. Con il mio migliore amico vivo di più un confronto/scontro fra fratelli maschi, dato che viviamo esperienze simili e i nostri discorsi passano dall’essere completamente idioti all’essere molto seri. Credo che i suoi difetti non stiano nell’essere un ragazzo, ma piuttosto nell’essere indescrivibilmente testardo e nel voler apparire sempre sicuro di sé anche quando non lo è. È un paranoico pazzesco e si fa mille paturnie, però quando vuole bene ad una persona in un modo o nell’altro lo fa capire e le dona tutto se stesso. Con la mia migliore amica, invece, vi è una sorta di comprensione reciproca, un desiderio di rendere partecipe l’altro del proprio mondo. Con lei è difficile litigare dato che ha un’apertura mentale pazzesca. Credo che se a dirigere il mondo ci fossero tutte persone come lei, a quest’ora vivremmo felici, in pace e ricoperti di orsacchiotti. Ha un cuore enorme ed è talmente empatica da essere un po’ la psicologa di tutti. Sinceramente non preferisco nessuno dei due perché entrambi, nel loro essere delle grandissime teste di ca…ppellaio matto, sono meravigliosi – vi voglio bene idioti.
  4. Credo che mi palperei le tette – si può dire tette? – e spererei di avere almeno una terza abbondante, così manderei la foto alle mie amiche per vantarmi di essere meglio di loro. Poi inizierei ad andare in giro per la casa nudo.. ah no nudA, saltellando per farle muovere su e giù. In seguito sperimenterei un po’ di cose prettamente femminili e, sfigato come sono, avrei sicuramente il ciclo quindi inizierei a piangere, ridere, mangiare e odiare tutti e tutto allo stesso tempo. 
  5. Sono un ragazzo, mi sento maschio, ma sicuramente il termine “sesso forte” non mi rispecchia affatto considerando che peso meno del mio gatto e ho la forza di mia nonna ultraottantenne. Sinceramente non mi sento proprio superiore a nessuno in quanto uomo, ma sicuramente mi sento migliore di quelli che dicono SE AVREI o che abbinano il giallo con l’arancio. Dovrebbero bandire queste persone dall’intera galassia… 
  6. È bello essere ragazzi perché non abbiamo il ciclo, non spendiamo soldi su soldi in assorbenti e perché possiamo vestirci sempre come vogliamo. Forse quest’ultimo aspetto è anche un po’ negativo, considerando che nessun ragazzo viene definito “meretriCIO” solo perché indossa una canottiera provocante. Sfido invece qualunque ragazza a non aver mai ricevuto commenti sessisti. Inoltre è bello essere un ragazzo perché i capelli non crescono a dismisura, a differenza delle ragazze, e anche perché siamo geneticamente e generalmente più alti di loro e quindi possiamo chiamarle affettuosamente “nane”. Questo finché non ti si presenta la pallavolista alta 1 metro e 90 che con aria minacciosa ti chiede “Nana a chi?“. In generale è bello essere ragazzi perché la differenza di genere è da sempre un aspetto importante e fondamentale della vita, ma lo è ancora di più il sentirsi parte di un determinato genere e quindi anche la possibilità di cambiarlo.

GABRIELE LOCHI

  1. Sinceramente non avevo mai fatto caso a questo stereotipo. Per me la divisione dei colori rosa per bambine e blu per i maschi ci può stare, ma ciò non deve essere restrittivo. Se un maschio vuole indossare il rosa, perché no?
  2. Di hobby ne ho una marea: suono la chitarra, vado in palestra, alleno un gruppo di piccoli calciatori, mi interessa la politica e credo che tutte queste attività non abbiano un sesso predefinito. Parlo specialmente del calcio femminile che ultimamente, grazie a squadre come la Juventus, l’Inter e il Milan, sta acquisendo visibilità e sarà interessante a parer mio vedere la sua evoluzione. 
  3. Premetto che per me non vi è nessuna “mentalità maschile e femminile”, in quanto è tutto legato a una questione di soggettività per ciò che riguarda le cose che piacciono o meno; la mia persona di riferimento, e dunque di cui mi fido di più purtroppo, è quello scroccato di Luca Grisi, il rappresentante d’istituto. Tuttavia, avendo la testa più dura del marmo, talvolta tendo a non ascoltare nessuno.
  4. Questa è una domandina cattiva, eh. La prima cosa che farei se mi svegliassi nel corpo di una ragazza sarebbe andare a giocare a calcio, perché c’è chi ancora oggi fa una faccia strana quando vede giocare una ragazza.
  5. Ma quale “sesso forte”?! Mi basta fare un esempio: da anni la Germania è governata da una donna ed è una delle prime potenze europee.
  6. È bello essere ragazzi perché non ti devi lamentare ogni mese del ciclo, chiaro.



Federica Falbo