Ammettiamo che non c’entra molto con il colore del mese, ma è un avvenimento così impressionante e significativo (in senso negativo) che non possiamo farne a meno di parlarne.
Partiamo dal volantino passato nelle classi qualche giorno fa, quello sul Congresso delle Famiglie: è stato parlato in esso di un “ritorno al Medioevo”. In questo articolo ci occupiamo principalmente di spiegare l’affermazione, in modo tale che qualcuno pensi prima di criticare e comprenda perché dovremmo opporci tutti, come dovrebbero fare gli studenti italiani, a questa simpatica riunione di altrettanto simpatici e promettenti personaggi, avvenuta a Verona nei giorni scorsi.
Avventurandoci in questa allegra parata – nella quale spiccano suore che passeggiano con una statua della madonna sottobraccio, Ministri dell’interno che vogliono più spazio altrimenti non riescono a camminare, e neofascisti che insultano le poliziotte – intuiamo il perché essi stanno manifestando:
- Vogliono eliminare la legge 194,
“Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.”
“ Per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 (2), o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia (2/cost).”
Questi sono 2 dei punti salienti della suddetta legge, che garantisce la possibilità di avvalersi dell’aborto in caso di necessità (chiaramente riportata in estrema sintesi, potete leggerla integramente su internet o altre fonti a vostra disposizione).
Giustamente, gli organizzatori del Congresso hanno pensato di esprimere la propria contrarietà attraverso un feto di plastica portachiavi, che – oltre a farci notare l’ottimo gusto dei relatori – non ha altro effetto se non quello di provare ripugnanza non verso le donne che abortiscono, ma verso gli stessi creatori del gadget. Come si fa ad avere un’idea così inquietante e strumentalizzante, semplicemente per mostrare agli occhi dei bambini “quei mostri che si baciano in televisione che vorrebbero che un tenero virgulto come un bimbo nella pancia materna fosse estirpato”?
- Vogliono riportare la donna ad una condizione di assoluto servilismo ed obbedienza, dunque un ritorno vero e proprio al patriarcato.
Vi rendete conto? Simpatiche signore e ragazze che avete partecipato alla manifestazione, che avete votato Lega o Casapound, vi rendete conto che il vostro voto è un controsenso? Volete essere sottomesse e costrette a sottostare agli ordini di padri, fratelli, nonni, fidanzati, toy boy?!! A noi, la cosa pare un controsenso.
- Ma probabilmente la cosa più ripugnante è l’odio verso il diverso, ossia verso gay e stranieri. Ma non scriviamo la nostra opinione su questo punto e in questo momento.
Ci limiteremo a presentare uno ad uno in un modo estremamente oggettivo i principali relatori del congresso.
- Il primo tra tutti è Dimitri Smirnov, arciprete della Chiesa ortodossa russa, che ha definito «assassine e cannibali» le donne che abortiscono. Sostiene, inoltre, che un ateo coerente «dovrebbe solo suicidarsi». È convinto che l’omosessualità sia un peccato, esattamente come l’alcolismo, l’uso di droga, uccidere gente per strada o rapinare una banca. In più di un’occasione ha affermato che «ci siamo separati dagli omosessuali come dalla peste, perché è contagiosa». Smirnov gode di una certa notorietà in Russia, ha un canale su Youtube molto seguito ed è spesso ospite nelle trasmissioni televisive.
- Una delle più discusse è Lucy Akello, parlamentare ugandese che avrebbe appoggiato una legge per opprimere e uccidere gli omosessuali –non c’è bisogno di altri commenti.
- Anche il presidente Moldavo Igor Dodon ha idee molto chiare e degne di tutto rispetto, «i gay dovrebbero eleggere un proprio presidente». Come se le persone con il doppio mento dovessero eleggere il “Presidente delle persone dal doppio mento”.
Sicuramente un fatto da riportare è l’intervento di Giorgia Meloni (sostenitrice del Congresso e rappresentante del partito di destra Fratelli d’Italia) in TV su La7.
Alla domanda della presentatrice, “Vorrei sapere qual è la sua idea di famiglia tradizionale, visto che lei vive more uxorio col suo compagno e con un figlio nato fuori dal matrimonio; dov’è secondo lei la modernità che propone al congresso di Verona?” , la Meloni ha risposto: “si faccia gli affari suoi”. Quindi, tentiamo di ragionare su questa risposta.
La donna – che appoggia un partito estremamente di destra promotore di un assoluto tradizionalismo per quanto riguarda conservazione della cultura e delle ideologie italianissime, contrario a qualsiasi unione “irrispettosa” nei confronti dei canoni “normali” – ha una bambina fuori dal matrimonio e convive con il compagno, pur non essendo sposata.
E quindi, come ben dice la Meloni – che pare abbia anche lei le idee un po’ confuse -, è bene che tutti si facciano “gli affari propri”. Lei ha un figlio nato fuori dal matrimonio, convive e nessuno la ritiene un’eretica peccaminosa, perché farlo con persone che amano persone dello stesso sesso, o che hanno ideologie diverse?
Insomma, tutti i partecipanti al congresso, magari non a parole ma a fatti e ipocrisie, hanno fatto capire al mondo che la manifestazione stessa è una gabbia che rinchiude odio, razzismo, sessismo e omofobia.
Più profondamente, tutti i manifestanti esprimono una paura del diverso.
*Questo è un articolo satirico, e abbiamo presentato l’argomento in modo semplice e leggero, anche se speriamo che, dopo averlo letto e magari averci scherzato sopra, ci si prenda la briga di fare una riflessione critica sulla piega che sta prendendo la politica italiana (ed europea).
Pietro Locci