loro ci sono

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31 dicembre 2024

Mi ritrovo a scrivere di questo argomento dopo una lezione di filosofia che mi ha colpita particolarmente. Siamo ancora alle prime armi con questa materia, perciò tra un’archè e l’altra, sto cominciando a riflettere su alcune tematiche “esistenziali”. Ho letto che il principio non è solo ciò da cui si genera tutto e a cui tutto torna, ma si tratta di un elemento costante, che permane nel mondo. Le caratteristiche della realtà che mi circonda sono la mutevolezza, la corruttibilità, l’eterogeneità, … Perciò, in un presente in continuo cambiamento, la costante non può essere altro che il cambiamento stesso.  

Da qui ho cominciato a riflettere che effettivamente la mia vita continua a scorrere e cambiare, ogni giorno diviene per l’appunto qualcosa di diverso e funzionale al mio futuro. Perciò, cosa posso considerare come la mia costante? Quali certezze ho nella mia vita? 

Non ho impiegato molto tempo a trovare una risposta, al contrario mi è venuto naturale e immediato pensare all’AMICIZIA. Ripercorrendo i miei sedici anni, non riesco a trovare molte altre sicurezze, anzi tanto poche che credo di poterle contare a stento sulle dita di una mano: 

senza dubbio c’è la mia famiglia, la mia casa…ma quella non la scelgo, fa parte della mia esistenza già da prima che nascessi;   

poi penso di poter mettere lo sport, che nel tempo è cambiato di pari passo con il mio, di cambiamento, ma che non mi ha mai lasciata;  

infine, proprio lei: l’amicizia, il “dito” più bello, perché è una famiglia che, al contrario di quella di nascita, posso scegliere e conoscere giorno dopo giorno.  

(Per i più fortunati si potrebbero aggiungere il fidanzato o la fidanzata, penso però che per questo dito sia necessario fare esperienze diverse, continuando a custodire un posto importante per il futuro.) 

Ho sperimentato diversi tipi di amicizia finora, tutte quante significative e bellissime, anche se in maniere diverse. Alcune, purtroppo, sono destinate solo a brevi periodi e poi resteranno un bel ricordo, ma credo che siano particolari proprio perché ti accompagnano solo per un tratto di vita e ti servono per “sopravvivere”.  Altre sono un po’ più superficiali, ma sono belle allo stesso modo proprio perché sono semplici: sono le classiche persone che ti fanno morire dal ridere, con cui esci tutti i sabati sera sempre nello stesso posto, in tuta e struccata pur di non stare a casa. Poi ci sono quelle che ci si porta dentro da quando si ha memoria, si coltivano anno dopo anno e crescono con te: sto parlando di quelle persone che occupano uno spazio riservato nel tuo cuore, quelle persone che spesso non vedi per mesi o anni, ma sai che il vostro rapporto non cambierà mai. Certe amicizie invece sono come stelle cadenti: ti piovono accanto al momento giusto, ti scombussolano un po’ tutto e ti permettono di aprirti e raccontarti da zero: secondo me, confidarsi nel momento del bisogno è una medicina potentissima, perché lega davvero due strade prima apparentemente parallele, senza alcun punto in comune. Queste amicizie sono tanto rare quanto speciali, proprio perché sono impreviste e talvolta non affatto semplici: ci si scontra, si impara, si chiede scusa e poi ci si vuole bene più di prima. 

E poi..beh, poi c’è quel gruppo…formato da tre o quattro persone a cui si è legatissimi. Non si sa per quale strana ragione loro ti capiscano come nessun altro. È proprio quel gruppo che si è formato perché ci si somiglia, perché ci si trova nello stesso momento della vita, perché si stanno attraversando le stesse difficoltà, ma soprattutto perché si stanno cercando le stesse risposte. Per la mia esperienza, credo di poter definire queste persone come le mie Amiche con la “A” maiuscola.  

Io mi sento davvero tanto fortunata ad averle conosciute, sono il mio porto sicuro. Alterniamo momenti in cui facciamo le sedicenni spensierate, che vogliono solo godersi questi anni, a momenti più seri e indelebili: quelli che ci legano ad un livello più profondo. Quando sono con loro non mi sento giudicata, non mi sento esclusa, non mi sento sbagliata, non mi sento sola, non mi sento come spesso mi vedo io allo specchio. Al contrario, mi sento apprezzata, mi sento importante per qualcuno, mi sento viva, ma soprattutto, mi sento capita. 

Se non avessi sentito la loro vicinanza, probabilmente non sarei chi sono ora. Tutti i giorni mi danno una forza incredibile…perché il peggior alleato della tristezza è la solitudine. Sono sempre lì al mio fianco, so che posso chiamarle in qualsiasi momento e loro verrebbero da me correndo anche in pigiama. Non esagero quando dico che a loro devo tutto. 

Ho conosciuto le mie amiche qui a scuola e adesso posso dirlo: le Amicizie, ma quelle vere, sono quelle che nascono tra i banchi di una classe grigia, perché ogni risata, ogni parola di incoraggiamento e ogni abbraccio colorano anche la più triste delle giornate. 

I ricordi più belli che ho, li ho con loro; 

le esperienze più belle che ho fatto, le ho fatte con loro; 

i consigli migliori che ho ricevuto, li ho ricevuti da loro. 

Quando non so con chi parlare, parlo con loro; 

quando non so dove andare, vado da loro; 

quando ho bisogno di sfogarmi, mi sfogo con loro; 

quando racconterò della mia adolescenza, racconterò di loro. 

Perché loro ci sono e ci saranno sempre. 

Perché loro sono le mie Amiche.  

Viola Molteni