Durante il mese di aprile la prof di italiano ci ha dato come compito la lettura di un famoso libro di Robert Louis Stevenson. È uno dei più celebri esempi del genere horror e infatti in esso possiamo trovare tutte le caratteristiche principali di questo genere. “Lo strano caso del Dottor Jekyll e mister Hyde” contiene delle tematiche molto interessanti che, nonostante il libro non sia stato scritto nei nostri giorni, sono molto attuali.
Il tema principale è quello della doppia personalità del protagonista, che attraverso una pozione passa da essere il dottor Henry Jekyll, la personalità buona, a essere Edward Hyde, l’incarnazione del suo lato più malvagio. Attraverso la scienza il protagonista è dunque in grado di separare questi due lati opposti dell’anima, soddisfacendo così il proprio desiderio: ma questo si allontana dalla legittima curiosità di uno scienziato e si avvicina molto più alla follia dell’uomo.
Sulla scia del racconto del libro, possiamo chiederci: fin dove si può spingere la scienza? È giusto sfruttare quest’arma potente per soddisfare le proprie curiosità, rischiando di mettere in pericolo la vita di altre persone? Stiamo vivendo un periodo di sviluppo scientifico molto importante, basti pensare ai grandi passi che la tecnologia sta compiendo nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Per definizione il progresso è un qualcosa che ci permette di migliorare la vita di tutti i giorni; è possibile quindi definire progresso qualcosa che la mette a repentaglio? No, certo che no: come nel caso del libro, dove l’esperimento ha causato morte e sofferenza per alcune persone, ma anche per lo stesso Jekyll.
In questo testo si possono anche trovare delle caratteristiche molto simili al romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley . Innanzitutto, possiamo trovare una correlazione nel fatto che la creatura si ribella al suo creatore; come il mostro si ribella al dottor Frankenstein, così Hyde prende il sopravvento e si ribella all’autorità di Jekyll. Inoltre, in entrambi i romanzi ricorre il tema dell’etica della scienza: anche il dottor Frankenstein, come Jekyll, si spinge troppo oltre, creando un qualcosa che non sapeva più controllare. Dare vita ad un essere mostruoso che deriva dall’assemblamento di frammenti di cadavere va oltre ogni legge morale dell’uomo. Entrambi sono scienziati, alla ricerca di una prova delle loro capacità e delle loro teorie, ma il volere ad ogni costo superare i limiti porta a dover pagare a caro prezzo le conseguenze delle proprie azioni. Sorge inoltre un’altra tematica: quella del non volersi mai accontentare dei propri traguardi ed il voler sempre andare oltre ogni regola.
In conclusione, la scienza è un’arma molto potente e va utilizzata con intelligenza. La bramosia di successo e approvazione a volte porta a conseguenze negative. Bisogna prendersi le proprie responsabilità ed evitare che ciò che viene narrato in questi libri accada davvero. Parlando dei nostri giorni, potremmo prendere come esempio l’AI: essa è stata creata dall’uomo per essere di aiuto nella quotidianità, e tale deve rimanere, un aiuto: bisogna far sì che non sostituisca l’intelligenza umana.
Benedetta Filippini