Luca: Quindi? Ce la faremo mai a scrivere un articolo decente per questo mese?
Giorgia: Ovvio, come sempre! Ma, giusto per capire… qual è il tema?
Luca: Iniziamo alla grande eh, sempre sul pezzo! Comunque è la noia.
Giorgia: Ah si, giusto, ora ricordo.
Luca: E volevamo scrivere delle “ricette contro la noia”, ricordi?
Giorgia: Pfffff… certo che ricordo! Quindi ne hai pensate alcune?
Luca: No
Giorgia: No??
Luca: Eh no.
Giorgia: E quindi? Che facciamo?! Dovevi iniziare tu ci eravamo accordati così!
Luca: Sì, lo so, lo so! Ma come facciamo a scrivere delle ricette contro la noia se non sappiamo nemmeno cosa sia! Come possiamo suggerire ai nostri lettori dei metodi che noi stessi sappiamo per certo che non funzionano affatto? Scriviamo di unicorni e corn flakes? Un po’ utopistico direi.
Giorgia: Beh, forse hai ragione.
Luca: Senza forse.
Giorgia: Va bene, va bene, hai ragione senza forse! Quindi? Che si fa?
Luca: Si pensa. Prima di parlare, si pensa, no? E allora pensiamo. Quindi, cos’è per te questa maledetta noia?
Giorgia: Hai presente quando non hai stimoli? Quando vorresti fare qualcosa, essere attivo, ma ti rendi conto che niente ti accende l’entusiasmo? Ecco, quella è la noia.
Luca: Non mi sono mai sentito così…
Giorgia: Ma come?! Sono abbastanza scioccata! Per me la noia è proprio quella situazione di stallo nella quale siamo alla ricerca di stimoli, ma non riusciamo a trovarne. Quandi siamo lì, rannicchiati e rinchiusi in noi stessi, con una sensazione di vuoto dentro. Per non parlare di questo periodo, in cui, costretti in casa a tempo pieno, stiamo sempre con le stesse persone, a fare sempre le stesse cose, nello stesso identico modo. Ed è perciò inevitabile che si crei una routine monotona, con azioni che diventano noiose e persone che ti fanno annoiare sempre di più, perché a loro volta anche loro fanno parte di questo circolo vizioso: gli altri si annoiano, tu ti annoi perché loro sono annoiati, tu annoi loro, e via così, verso un gigantesco e uniforme grigiore, che finisce per spegnere tutti gli entusiasmi.
Luca: Wow, sei stata devastante al punto giusto.
Giorgia: Modestamente…
Luca: Sai che credo di non essermi mai annoiato? O meglio, io non vivo la noia, la trasformo in altro.
Giorgia: Ma che… davvero??
Luca: Sì! Io vivo come sulle montagne russe: vado sempre più in alto, collezionando momenti felici e spensierati, nella vana speranza che sia sempre così, una pacata salita di gioie. E al contempo, mosso da un tenero e frizzante masochismo, sento il desiderio dell’adrenalinico momento di violenta discesa, dove turbolenti emozioni mi colpiscono e mi atterrano, quasi soffocandomi. Ma è nel momento di più estrema fatica, quando la carrozza ha raggiunto il punto più basso della curva, che nuovamente mi sento risalire, liberandomi dalle oppressioni, sospingendomi di nuovo verso l’alto, verso la felicità.
Giorgia: … eh?
Luca: Sinteticamente, o rido o piango. Mai una via di mezzo.
Giorgia: Sei pazzo… ma ti voglio bene uguale!
Luca: Ah ecco, ci mancherebbe! Insomma, non mi piace stare “nel mezzo”, non mi piace non essere “né carne, né pesce” come si suol dire. Io amo vivere di emozioni, belle e brutte. La vita è così, no? Meglio vivere ogni momento a pieno e coglierne il lato positivo. Anche nel male, c’è speranza, anche nel bene c’è dolore.
Giorgia: Stai palesemente copiando i concetti di yin e yang, ammettilo!
Luca: Shh, non dirlo! Così passo per quello che non ha fantasia, volevo fingermi filosofo!
Giorgia: Indovina? Non lo sei!
Luca: Uff. Va beh, tornando a noi Miss Noia… non hai mai pensato di sbarazzarti di quella sensazione?
Giorgia: Beh ecco… in realtà la noia per me non ha solo lati negativi. Lo so, sono strana, non intrometterti e fammi spiegare…
Luca: Ma…
Giorgia: Shh! Dicevo, secondo me la noia non è solo grigiore. O per lo meno, lo è, ma è anche importante, direi quasi fondamentale. Sì, perché, quando siamo annoiati, mettiamo in moto l’istinto e la fantasia, nel tentativo di combattere la monotonia e uscire dal guscio che si è creato attorno a noi. La noia diventa lei stessa uno stimolo per quei lati del nostro “io” che, purtroppo, rimangono spesso nascosti. Viva la noia se questa porta alla fantasia!
Luca: “Viva la noia!”, questa mi mancava. Per me “annoiarsi” è soltanto una scusa, come per dire “sono troppo pigro per cimentarmi in un’attività, quindi mi crogiolo nella mia situazione”. Credo che noia sia sinonimo di pigrizia e io non vedo nulla di buono in questo. Certo, io in primis sono un gran dormiglione e al mattino sono sempre meno produttivo che alla sera. Ma la pigrizia… la pigrizia è ben altro. È una morsa che dal dentro, a partire dalla mente, ti ancora dove sei, lì sul divano. All’inizio è tutto un piacevole tepore, ma poi, quando la mente cerca invano di riprendersi da quell’intontimento soporifero, la morsa diviene più salda, mentre il divano perde la sua morbidezza facendosi ispido e scomodo. Ed ecco che nasce la noia, la definirei “il senso di impotenza dinanzi alla forza del tepore”
Giorgia: Descritta così sembra una cosa orrenda! Io la renderei meno tragica: la pigrizia, così come qualunque altro sentimento, è un po’ di tutti e a volte non è nemmeno così scomoda. Prendi per esempio le relazioni d’amore o d’amicizia che siano. Essere pigri in due significa preferire le coccole insieme sotto le coperte, piuttosto che andare a ballare in discoteca tutti i sabati sera, fermarsi in un campo di margherite e fare un picnic, piuttosto che camminare per ore nel bosco. A volte la pigrizia io la assocerei anche all’istinto e, spegnendo così la parte più razionale di noi, i nostri sogni che spesso rimangono chiusi nella nostra mente, prendono vita. La pigrizia e la noia ci costringono ad andare piano e a rallentare, dandoci il tempo di ammirare la bellezza che ci circonda.
Luca: Ma…
Giorgia: Che c’è?
Luca: No, voglio dire… wow, non avevo mai visto la noia sotto questo aspetto sai? Ed è bello vedere come le nostre idee siano esattamente l’opposto, ma che comunque si accostino così bene!
Giorgia: Funziona così in amicizia! Diversità e armonia allo stesso tempo. Quindi abbiamo le idee per il nostro articolo?
Luca: Meglio! Credo che abbiamo già anche concluso l’articolo. In fondo che cos’è la scrittura se non dialogo?
Luca Grisi e Giorgia Riva