La caccia alle streghe è un fenomeno storico, estremamente dibattuto e romanzato, che consisteva nella ricerca ossessiva di persone reputate praticanti di stregoneria; si sviluppò principalmente in Europa e nell’America del Nord e andò avanti per tre secoli tra il Basso Medioevo e l’Età Moderna, dal 1450 al 1750 circa. In quest’epoca, che coincide in parte anche con il periodo della Riforma Protestante e della Controriforma, si affermò nel pensiero popolare una forte isteria di massa, le cui cause sono ancora sotto dibattito.
In Europa, le vittime della caccia alle streghe sono state approssimativamente 50.000.
I processi contro le streghe più famosi sono certamente quelli di Salem, iniziati nel 1692. In quel tempo, Salem era una comunità satellite collocata al di fuori del nucleo di Salem Town, nel Massachusetts. I coloni della Nuova Inghilterra si credevano un popolo scelto da Dio perché colonizzasse tutti i territori sotto il dominio del diavolo, i territori del Nuovo Mondo.
Salem aveva già subito diverse disgrazie, tra cui gli attacchi dei nativi americani e la forte siccità delle coltivazioni (estremamente importanti per la stabilità della città). Gli abitanti pensavano che quei subbugli fossero opera del diavolo, nel tentativo di allontanarli da quei territori; ma presto la cittadella sarebbe stata infestata da qualcosa di peggio: le streghe.
Iniziò tutto quando Elizabeth Parris e Abigail, figlia e nipote del reverendo Parris, iniziarono a comportarsi in modo bizzarro: erano taciturne, strisciavano sul pavimento e facevano discorsi incomprensibili. Parris, preoccupato per la salute delle due bambine, interpellò diversi medici. Nessuno di loro riuscì a spiegarsi cosa stesse succedendo, eccetto per William Griggs; costui concluse infatti che gli strani comportamenti delle due fossero un caso di possessione diabolica. Non avrebbe perciò potuto curarle, dato che il “malocchio” era un maleficio lanciato da una strega o da un mago ai danni di un’altra persona.
Il reverendo Parris decise di non interpellare le autorità giudiziarie ma di chiedere consiglio ad altri pastori, che gli dissero solo però di attendere e fare affidamento a Dio. Quando però altre ragazze del villaggio iniziarono ad adottare gli stessi bizzarri comportamenti delle bambine, sempre più abitanti a Salem pretesero un metodo alternativo per trovare una soluzione.
Quando le due ragazze furono interrogate, dalle loro confessioni spiccarono tre nomi: Tituba, una schiava caraibica, domestica del reverendo Parris stesso; Sarah Osborne, una donna che aveva lasciato la propria eredità al nuovo marito piuttosto che ai figli, e Sarah Good, malvista dalla comunità di Salem per la sola abitudine di parlare da sola.
Dopo le dichiarazioni di Elizabeth e Abigail, gli abitanti di Salem allestirono un tribunale d’accusa per indagare ulteriormente sulla vicenda. Sarah Osborne, Sarah Good e Tituba vennero arrestate: le prime si dichiararono innocenti, mentre Tituba ammise di essere una strega; le tre donne furono incarcerate l’1 marzo 1692.
Ma l’incarcerazione delle tre donne non bastò alla popolazione, che diveniva sempre più isterica riguardo alla vicenda, e le accuse divennero sempre più frequenti, fin quando il tribunale non si spostò a Salem Town con una corte allargata.
Ad aprile, nonostante le carceri fossero ormai piene fino all’orlo, non venne attuato nessun processo per la mancanza di un governatore nel territorio. Il primo processo si tenne il 2 giugno, mentre l’ultimo il 22 settembre. Nel corso dei processi, 144 persone in tutto vennero processate, delle quali 54 confessarono di essere streghe. Vennero condannate a morte 19 persone.
Ma cosa si nascondeva effetivamente dietro il mistero dei deliri di tanti abitanti di quella piccola comunità? Ciò che sappiamo quasi per certo è che la farina usata a Salem in quel periodo era ottenuta da piante graminacee affette da un particolare fungo che rilascia spore con effetti allucinogeni, la cosiddetta segale cornuta. Dunque l’isteria di massa della città e i comportamenti bizzarri degli adolescenti non erano causati da stregoneria o possessione demoniaca, bensì da un’intossicazione alimentare.
In conclusione, la caccia alle streghe di Salem rappresenta uno dei momenti più emblematici dell’isteria collettiva legata alla paura dell’occulto e dell’ignoto. Mostra quanto facilmente una comunità possa trascendere nel panico. Con occhio critico e moderno, possiamo concludere che la caccia alle streghe sia stata il frutto di una società puritana con regole rigide, ignoranza e paura. Ci ricorda quanto giudicare senza prove sia pericoloso, e quanto importante siano il pensiero razionale e la scienza per evitare che gli eventi si ripetano, sotto forme diverse, nei tempi moderni.
Flora Ceschel