intervista “comica” ad augusta malfenti

intervista-comica-ad-augusta-malfenti
La casa dei pensieri

04 maggio 2025

Trieste 1929 

Alla vedova di Zeno Cosini

Nella irridente Trieste del 1929 il giornalista Tito Scoops, esperto in gossip esplosivi e detonanti, intervista la vedova di Zeno Cosini, la quale rilascerà dichiarazioni dirompenti sul suo passato con il marito.  
————————————————————————————————————- 

Tito Scoops: Buonasera signora Augusta, anzitutto le porgo le mie condoglianze per la scomparsa del marito, il noto Zeno Cosini. Come sta affrontando questo momento di dolore? 

Augusta Malfenti in Cosini (col fazzoletto in mano, ma con l’occhio visibilmente asciutto): Oh, grazie, grazie davvero. È un dolore… come posso dire… profondo. Profondamente… interessante. Sa, piango ogni giorno. Un po’ per la perdita… e un po’ per la libertà. Mi scusi, intendevo dire… per la solitudine! 

Tito Scoops: Certamente, certamente. Parliamo un po’ del vostro matrimonio. È noto che suo marito, inizialmente, prima del matrimonio, aveva messo gli occhi su sua sorella Ada. Come ha vissuto questa situazione? 

Augusta: Ah, Ada! Sì sì, mi ricordo bene: lui la guardava come si guarda un dolce quando si è a dieta. Ma si sa, alla fine la dieta è lunga e ci si accontenta di poco. Ecco, io ero… poco, come uno spuntino per saziare la fame! Nutriente, ma a breve scadenza. 

Scoops: Quindi lei…cos’era? 

Augusta (con un lieve sorriso): Io…io ero il comodo. Il ripiego. La sorella che non brillava, ma almeno cucinava. Lui voleva una musa, ha trovato… un menù fisso. Oh, suvvia, diciamo piuttosto… un piano B. Zeno aveva un cuore complicato, tutto favole e sbuffi. Però alla fine ha scelto me. O forse gli sono capitata tra le mani per caso. 

Scoops: E durante il matrimonio, com’era la vita con lui? 

Augusta: Un’avventura. Ogni giorno non sapevo se avesse smesso di fumare, iniziato una dieta o tentato di guarire dal… pensiero. Aveva il vizio del dubbio, pover’uomo. Un povero “omuncolo”. Una volta passò una settimana cercando di capire se fosse felice. Alla fine, decise di esserlo, ma solo di giovedì. 

Scoops: Si dice che avesse anche una relazione extraconiugale con una certa Carla. Lei ne era a conoscenza? 

Augusta (tossendo lievemente): Oh, quella… Carla. Sì, certo. Una donna con la voce da soprano e l’intelligenza di una sedia, con tutto il rispetto per la sedia. Ma Zeno aveva bisogno di sentirsi giovane… illuso! 

Scoops: E non ha mai detto nulla? 

Augusta: Per carità! Scatenare una lite con Zeno? Quello avrebbe iniziato a filosofeggiare e saremmo finiti alle tre di notte a parlare di Nietzsche e nicotina. Preferii tacere. Anche per amore… ma soprattutto per evitare i suoi monologhi che mi insegnavano a stare al mondo e a comportarmi come Freud nello studio di Breuer.  

Scoops: Quindi, mi permetta l’ironia, lei ha pianto la morte del marito ma…nulla di serio? 

Augusta: Diciamo che ho pianto, suvvia. Mi è scappata anche una risata, ma era nervosa, eh! Zeno era unico… nel senso che non ce n’erano altri così… grazie al cielo. Però mi manca, dopo tutto. 

Scoops (sghignazzando): Se Zeno potesse sentirla…cosa farebbe? 

Augusta: Probabilmente si metterebbe a scrivere un altro capitolo sulla sua “non” vita. Ma tanto, come sempre, lo finirebbe con una domanda. 

Scoops: E senta, un’ultima domanda: se potesse parlare con lui adesso, cosa gli direbbe? 

Augusta: “Zeno caro, maritino mio adorato, finalmente hai smesso di fumare e…puoi finalmente iniziare la tua analisi. Ma stavolta… con uno psicologo serio, non con me!”. Ma chissà, forse anche da morto si è portato dietro una sigaretta, un dubbio e il suo odio verso quello psico-analista che tanto sognava. 

Scoops: La ringrazio signora Malfenti per il suo tempo e il suo racconto. Le porgo ancora le più sincere condoglianze. Arrivederla. 

Intervista (inventata) a cura di  

Federico Fontana 5ALS