il vento tornerà a far muovere le grandi navi

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31 marzo 2021

Nelle ultime settimane tutti i telegiornali hanno parlato della America’s Cup di vela, nella quale il team italiano di Luna Rossa ha ottenuto un ottimo risultato. Ammetto che non seguo lo sport della vela e che non sono preparato sull’argomento, quindi chiedo venia ai velisti se non mi esprimo correttamente. Queste imbarcazioni da competizione sono dotate di un telaio leggerissimo e si muovono grazie a vele ad ala solida che consentono loro di raggiungere elevate velocità. In alcuni video sembravano praticamente volare sull’acqua.

Un’azienda navale svedese, la Wallenius Marine, grazie al supporto del governo e di altri istituti di ricerca svedesi, già da qualche anno ha intrapreso un progetto molto ambizioso con lo scopo di portare la tecnologia delle vele ad ala solida su un transatlantico. Si tratta di realizzare un’enorme nave cargo, in grado di attraversare l’oceano spinta dalla forza del vento; in pratica un vascello. Un po’ come si faceva secoli fa, ma su una nave moderna che trasporta un gran quantitativo di merci.

Il progetto si chiama Oceanbird ed ha l’obiettivo di ridurre di oltre il 90% le emissioni di gas serra legate al trasporto navale. La Oceanbird è un transatlantico (ancora in fase progettuale) di dimensioni imponenti, che ha lo scafo sormontato da 5 vele realizzate in acciaio e in materiali compositi alte oltre 80 metri. Le vele, ovviamente, sono telescopiche e si issano all’occorrenza, in più possono essere ruotate a 360° in base alla direzione del vento e la loro forma è ispirata alle ali degli aerei.

Questo vascello, dedicato al trasporto delle autovetture, è stato ideato per essere un transatlantico di tipo RoRo (roll on, roll off). Nei RoRo le auto non vengono caricate con le gru, ma vengono fatte scorrere lungo delle rampe, le quali sono integrate nella nave stessa. La Oceanbird è una nave di tipo WPCC, Wind-Powered Car Carrier.

Oceanbird può essere in grado di trasportare 7000 auto dall’America al Vecchio Continente in 12 giorni con una velocità media di 10 nodi (circa 18,5 km/h). E’ una velocità leggermente inferiore ai mezzi classici, ma conta solo sulla forza del vento.

Comunque nel progetto è anche previsto un motore tradizionale da poter utilizzare nelle manovre più complicate.

Sfruttare il vento per spostarsi non comporta solo minori emissioni e minori consumi, ma riduce di molto anche il rumore provocato dalla nave stessa, che quindi non spaventa gli animali marini e i gabbiani (nel video ufficiale, ovviamente rendering, si vedono dei gabbiani volare attorno alle vele, mentre è impensabile vedere gli uccelli sorvolare le enormi ciminiere delle navi tradizionali).

Da quando è stato avviato il progetto qualche anno fa, investendo anche più di 3 miliardi di euro, si sono svolti e si stanno svolgendo tuttora dei test con modelli in scala ridotta per verificarne l’affidabilità. I test finora effettuati si stanno rivelando un successo, e quindi la Wallenius Marine sostiene che potrebbe costruire il primo vascello già nel 2024.

Attualmente il 90% delle merci che scambia l’UE con l’estero viaggiano via mare ed è quindi necessario ridurre il più possibile i consumi e le emissioni provocati dalle navi mercantili. Nel momento in cui sto scrivendo quest’articolo, il canale di Suez è inagibile per una nave che si è incagliata, costringendo i navigatori a percorrere la rotta antica che passa per il Capo di Buona Speranza. Questa rotta è molto più lunga e complicata; oltre ad allungare i tempi di consegna delle merci, aumenta di molto i consumi di gasolio ed espone le navi al rischio della pirateria.

Proprio in questo periodo emerge il bisogno di investire risorse economiche in metodi di spostamento più innovativi e sostenibili, avendo il coraggio di innovare e fare ricerca tecnologica secondo nuovi paradigmi.

Non è ancora certa la futura realizzazione dei vascelli Oceanbird. Molto dipenderà dai test sui prototipi, che però stanno avendo esiti positivi, e dalla convenienza su larga scala di questa tecnologia.

Nel caso in cui i risultati siano promettenti, si pensa di investire nelle vele per la navigazione, in particolare nelle navi da crociera.

Probabilmente torneremo a viaggiare come faceva Cristoforo Colombo, ma ad alta tecnologia.

Marco Turba