Giovedì 30 Maggio presso il Teatro S. Carlo di Sirone alle ore 20.30 si terrà il Concerto di fine anno del nostro Istituto.
La serata sarà divisa in quattro parti: la prima vedrà per protagoniste le chitarre soliste accompagnate da strumenti a fiato e altre chitarre. Si eseguiranno musiche di M. Rodriguez e A. Piazzolla.
La seconda parte presenterà brani dei Beatles, di Chopin, Albenitz e Ferroud: gli interpreti saranno pianisti ed allievi della Scuola che suoneranno strumenti a fiato.
La terza parte vedrà l’esecuzione del famoso “Carnevale degli Animali” di Camille Saint-Saens, mentre da ultimo si esibirà il Coro della Scuola accompagnato da pianoforti, fiati e chitarre.
Il “Carnevale degli Animali” sarà il pezzo forte della nostra serata: sono sicuro che tutti ne abbiamo ascoltato qualche brano in passato, forse senza sapere chi ne fosse l’autore. Voglio darvi di seguito una sua brevissima presentazione.
Camille Saint-Saens è stato uno dei bambini-prodigio più dotati di tutti i tempi. A due anni incominciò a suonare il pianoforte ed a quattro compose il suo primo pezzo. Camille non fu un genio solo nella musica: a tre anni sapeva leggere e scrivere ed a sette conosceva già il latino. Si appassionò anche a molte altre discipline come la geologia, l’archeologia, la botanica, la matematica, l’acustica, le scienze occulte, la filosofia e l’astronomia (ho detto tutto…?). Tre le sue opere più famose ricordiamo, oltre al Carnevale degli Animali, anche la Danza Macabra.
Camille ha composto l’opera che andremo ad ascoltare nel 1886 ma ne ha impedito l’esecuzione pubblica sin dopo la sua morte, avvenuta nel 1916. Il musicista aveva infatti paura che questa sua composizione, interpretata come scherzo musicale, potesse minare la sua reputazione. Peccato che non seppe mai quanto successo avrebbe avuto negli anni a venire…
Si tratta di una “suite” composta da 14 brani dedicati a specifiche classi di animali – e non solo – , dietro i quali spesso si nascondono le accuse dell’autore nei confronti dei critici musicali dell’epoca.
Ecco in breve alcune anticipazioni su quanto andremo ad ascoltare: il primo brano descrive l’avanzata del re della foresta e gli accordi del pianoforte simulano la falcata maestosa del Leone che incede tra le fanfare della sua corte.
La scelta degli strumenti rende evidente la descrizione degli animali: nel pezzo “Galli e Galline” i violini sembrano ripetere il coccodè dei pennuti mentre nell’episodio dei Fossili lo xilofono fa parlare ossa ed ossicine che, quasi danzando, creano suoni e rumori. I Fossili rimandano inoltre ai critici musicali, considerati dall’autore vecchi ed antiquati.
Nel brano dedicato alle Tartarughe l’ironia si esprime nella scelta del tema: il famosissimo Can-Can da vorticoso balletto si trasforma nel lentissimo passo delle tartarughe.
Il compositore ha infarcito quest’opera di rimandi a motivi e brani musicali molto conosciuti all’epoca ed infatti anche nel pezzo dell’Elefante vi è una citazione del tema allora ben noto “La Danza delle Silfidi”: queste mitologiche creature, leggiadre ed eteree, contrastano con la pesantezza dell’animale che danza goffamente un valzer spassoso.
C’è anche un brano dedicato a personaggi dalle lunghe orecchie e dalla voce sgradevole, gli Asini, paragonati ai soliti critici musicali che gridano allo scandalo ogni volta che qualcuno si azzarda a fare qualcosa di diverso.
Saint-Saens ha inserito anche la “razza” dei pianisti tra gli animali, dipingendo una divertente parodia di questi musicisti costretti ad ore di ripetitivo ed estenuante studio sulla tastiera.
Il penultimo quadro è quello del Cigno, senza dubbio il brano più conosciuto dell’intera rassegna, rappresentato innumerevoli volte sui palcoscenici di tutto il mondo attraverso il balletto: l’eleganza di questo animale è qui affidata a note melodiose che celebrano il trionfo della musica sull’ironia.
Vi siete incuriositi? Io spero proprio di sì…
Vi aspettiamo quindi numerosissimi a questo caleidoscopico evento. Non mancate!
Ringraziamo Marcello Bonnici per aver scritto per noi