
Durante la pausa didattica, ciascuno di noi ha avuto l’opportunità di partecipare a degli approfondimenti, sperando che questi catturassero la nostra attenzione. Personalmente, sono stata colpita da quattro in particolare: l’interior design, con l’uso inventivo di materiali e colori, le pratiche di respirazione per la gestione dell’ansia quotidiana, la straordinaria figura di Etty Hillesum e il coinvolgente corso di giapponese. Mi piacerebbe condividere una breve recensione su ognuno di questi approfondimenti.
1. INTERIOR DESIGN:
Avete mai riflettuto sulla scelta dell’arredamento per una casa o sulla disposizione degli elementi all’interno di un’abitazione? Se sì, allora questo era l’approfondimento giusto per voi. Il laboratorio di interior design, tenuto dalla prof Spaggiari assieme ad un esperto esterno, è stato molto più di una semplice esplorazione estetica. Ogni studente, assegnato a un colore specifico, ha lavorato su un’ipotetica abitazione, cercando di esprimere la propria personalità attraverso l’arredamento. Questa attività ha sollecitato una riflessione profonda su come l’ambiente circostante possa influenzare il nostro benessere emotivo, portando a considerazioni che vanno ben oltre il mero aspetto decorativo.
2. RESPIRAZIONE E GESTIONE DELL’ANSIA:
Mi capita spesso di confrontarmi con l’ansia, e talvolta essa prende il sopravvento sulle mie emozioni, compromettendo l’efficacia delle mie prestazioni. Quindi ho pensato: “perchéé non assistere all’approfondimento del Prof. Zottola? Vi spiego in breve cosa abbiamo fatto. Le lezioni sulle tecniche di respirazione sono state una scoperta fondamentale per affrontare l’ansia quotidiana. Approfondendo il legame tra respiro e benessere mentale, abbiamo appreso tecniche per gestire lo stress. Questa consapevolezza si è tradotta in un approccio più sereno agli impegni scolastici e ha fornito uno scudo contro gli alti e bassi emotivi che spesso caratterizzano la vita studentesca.
3. ETTY HILLESUM: IL POTERE DEI DESIDERI INAPPAGATI
Etty Hillesum – giovane donna ebrea olandese, morta nel campo di concentramento di Auschwitz, il cui pensiero ho incontrato durante un approfondimento sulla Giornata della memoria tenuto dai prof Puglia e Viganò – è stata una figura per illuminante, che ha sfidato il concetto comune di appagamento dei desideri. Il desiderio agisce come un motore che spinge gli individui a perseguire obiettivi, realizzare sogni e superare ostacoli. Tuttavia, questo desiderio è spesso in conflitto con le limitazioni intrinseche della condizione umana. La riflessione di Etty ha un senso profondo: quando desideriamo qualcosa in modo incondizionato e poi la otteniamo, spesso proviamo una sensazione di delusione delle aspettative. Non potremo mai soddisfare a pieno un desiderio infinito a causa della nostra condizione umana finita. Secondo me, il segreto per trovare un equilibrio tra il desiderio infinito e le limitazioni umane risiede nell’accettazione consapevole della propria finitezza. Accettare la realtà delle proprie limitazioni non significa arrendersi alla mediocrità o smettere di sognare, ma piuttosto abbracciare la propria umanità con gratitudine e consapevolezza. Questo atteggiamento permette di vivere nel momento presente, apprezzando ciò che si ha anziché concentrarsi su ciò che manca.
4. CORSO DI GIAPPONESE:
Sapevate che il giapponese ha ben tre alfabeti? Ebbene sì, ci sono i kanji (i caratteri ideografici), lo hiragana (uno dei due alfabeti sillabici) e il katakana (il secondo dei due alfabeti sillabici). Nel corso di giapponese, la professoressa Mazzeo ha saputo rendere la lezione un’immersione nell’arte linguistica. La proposta di scrivere parole giapponesi ci ha portato a sperimentare la bellezza della scrittura orientale, aprendo le porte a un mondo espressivo diverso. Questo corso non solo ha ampliato il nostro vocabolario, ma ha anche stimolato la nostra curiosità verso nuove culture e modalità di comunicazione.
Concludendo, queste esperienze hanno lasciato un’impronta indelebile nel mio percorso educativo, arricchendolo di strumenti pratici, prospettive profonde e la consapevolezza che l’apprendimento va ben oltre le pagine di un libro di testo.
Ilary Coppa