contatto con la natura

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26 aprile 2020

“Oggi non ho proprio voglia di uscire, scusatemi. Voglio stare in casa a guardare un film, sarà per la prossima volta!” disse Nicole quando le sue amiche le chiesero di andare tutte insieme in centro a fare shopping. Però ciò che aveva detto non era assolutamente vero. Aveva davvero molta voglia di uscire di casa, ma aveva bisogno di stare da sola e aveva già un programma ben preciso.
Appena tornò a casa da scuola, mangiò velocemente il suo pranzo e, come una saetta, si catapultò di nuovo nella strada affollata, con le cuffiette nelle orecchie per ascoltare a massimo volume la sua canzone preferita. Corse velocemente verso quel posto che tanto amava, impaziente di avere le sue ore di libertà lontana da tutti e da tutto. Imboccò una strada sterrata che si allontanava dalla città, permettendole di giungere velocemente nel bosco che tanto amava. Pochi erano a conoscenza di quella strada, ormai quasi completamente sbarrata dai rovi. Il sentiero era costeggiato da due file di alberi che Nicole, come era solita fare, cominciò ad ammirare. I loro rami si slanciavano verso il cielo azzurro, intrecciandosi tra di loro e formando una sorta di arco all’interno del quale la ragazza si sentiva protetta, al sicuro, come se niente potesse ferirla. Le foglie verdi risplendevano alla luce del sole, come piccoli diamanti. Nicole si tolse le cuffie e si mise ad ascoltare gli incantevoli suoni della natura che la circondava. Il cinguettio di un uccellino, l’acqua che scorreva in un lontano ruscello, il fruscio del vento tra gli alberi. Quei suoni riuscivano sempre a calmarla. Continuò a camminare, fino a quando il sentiero si aprì in un prato sconfinato, pieno di fiori di ogni tipo e di ogni colore. L’erba era tanto alta da arrivarle quasi all’altezza della vita, solleticandole le gambe. Si fermò per un istante, girandosi intorno per osservare tutta la bellezza che la natura era capace di avere. Conosceva quel posto come le sue tasche, ma ogni volta che lo guardava si stupiva sempre di più per tutto il suo splendore.

Fin da bambina si era sempre chiesta come fosse possibile che la natura sprigionasse una tale perfezione. Le farfalle colorate volavano spensierate da un fiore all’altro, gli uccelli si rincorrevano in cielo. Si mise a correre, felice e spensierata nel prato, sentendosi per un momento bambina. Adorava sentire il vento tra i capelli, il calore del sole sulla pelle, sfiorare gli alti fili d’erba con la punta delle dita, la sensazione di enorme tranquillità. Ogni volta che aveva bisogno di scacciare qualsiasi pensiero e qualsiasi ansia, le bastava osservare la pace della natura e tutti i problemi scomparivano in un instante. Senza nemmeno rendersene conto, giunse nel posto che più di tutti amava. In mezzo a quel prato infinito, c’era un’altalena di legno costruita da chissà chi. Nicole si sedette e iniziò a dondolarsi lentamente con gli occhi chiusi, ricordandosi di tutti i pomeriggi che fin da piccola aveva passato in quel modo. Si sentiva leggera come una piuma, la sua mente si svuotò in un istante. Ogni problema diventava minuscolo di fronte a quella immensità. Intorno a lei tutto era tranquillo. C’era talmente tanto silenzio che la ragazza riusciva a sentire il battito del suo cuore. Rimase lì per ore e ore, anche se a lei sembrarono soltanto pochi minuti. Quando riaprì gli occhi, il sole si stava lentamente abbassando verso l’orizzonte e il cielo si stava lentamente trasformando. Cominciò a diventare di un arancione intenso, sempre più tendente al rosso. Poi, quando ormai il sole era quasi scomparso, le tinte rossastre furono sostituite dal rosa e dal viola. Nicole aveva visto molti tramonti, ma ogni volta rimaneva affascinata come se fosse la prima. Le sembrava di essere davanti ad un quadro, tanto quei colori parevano perfetti. Proprio in quel momento, sentì una sensazione che raramente aveva provato nella sua vita. Si sentiva al posto giusto.

Arianna Spaggiari