caro bachelet

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07 giugno 2024

Caro Bachelet, sei stato Dolore. 

Mi hai insegnato a soffrire in silenzio, deumanizzandomi, perché mostrarsi immune al giudizio altrui è sempre stato meglio che piangere. Mi hai resa un numero, alla continua ricerca della perfezione non raggiungibile, perché l’imperfetto non andava bene, soprattutto per me. Mi hai fatta sentire non apprezzata e inadeguata, perché la scuola è solo il luogo utile a riempire il contenitore delle nostre menti. Ma, arrivata alla fine del quinto anno, mi chiedo se tutto ciò sia stato veramente necessario per la mia crescita, oppure se avresti potuto evitarlo. 

Caro Bachelet, sei stato anche Amore. 

Mi hai insegnato ad accogliere chiunque, umanizzandomi, perché il dolore condiviso è sempre stato meglio di quello solitario. Mi hai resa empatica, sempre disponibile ad immedesimarmi nell’altro, perché condividere una stanza per cinque anni con degli sconosciuti non sarebbe stato bello. Mi hai fatto amare infinitamente, perché l’Amore è la salvezza per chiunque soffra. Ma, arrivata alla fine del quinto anno, mi chiedo se avresti potuto insegnarmi altro, oppure se è ciò che serve per il futuro. 

Ora non sono in grado di dirti se prossimamente mi mancherai, so solo che nel bene e nel male sei stato fondamentale e non ti scorderò facilmente.