Cari lettori, vi è mai capitato di trovarvi in un ristorante tipico italiano dove si mangia pesce? In una località di mare, con spiagge dorate e un cielo cristallino? Recentemente, navigando su internet, ho scoperto l’esistenza di un mare, di cui non ero a conoscenza, nei pressi di una città italiana.Tuttavia è una zona balneare leggermente strana, il cui nome è “Piazza Grande”, dove l’unica specie ittica presente sono le sardine. Volete sapere che zona è? Se vi dico Lucio Dalla, Emilia Romagna e più precisamente Bologna vi viene in mente qualcosa? Ora che avete compreso dove siamo, possiamo procedere con un paio di informazioni sull’ambiente: la temperatura è abbastanza alta a tal punto che sono rimaste solo 6000 sardine in questo mare, le quali il 21 novembre si rivolgevano così a Poseidone e ai suoi seguaci in un primo manifesto programmatico: “Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota, ma di quei contenuti non è rimasto più nulla”.
Questo è l’incipit della storia di un movimento sociale che ha come obiettivo primario l’opporsi al populismo, in particolare alla lega nord e al suo segretario nonché ex viceministro Matte Salvini.
Il 15 novembre del 2019 grazie alla guida del giovane Mattia Santori, le sardine si sono riunite nella zona balneare per manifestare contro il leader leghista in occasione delle imminenti elezioni in Emilia. In seguito a tale avvenimento questo movimento ha iniziato a diffondersi in molte parti d’Italia, dove i vari gruppi hanno iniziato a collaborare tra di loro per costituire un’organizzazione più omogenea, mirando a scatenare le coscienze del popolo dormiente. Essi hanno proposto infatti un programma stilato mediante 6 punti cruciali, tra cui:
1. Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare.
2. Pretendiamo che chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente nei canali istituzionali.
3. Pretendiamo trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network.
4. Pretendiamo che il mondo dell’informazione traduca tutto questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti.
5. Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni della politica in ogni sua forma. La violenza verbale venga equiparata a quella fisica.
6. Chiediamo che il decreto sicurezza venga abrogato.
Dunque, come afferma lo stesso Santori, il movimento è di carattere sociale e non politico, che non si configura nell’istituzione di un partito, ma semplicemente si propone di essere un’organizzazione “anticorpo” con riferimenti territoriali per manifestazione e attività di coordinamento. Tuttavia, come in tutti i casi politici, c’è sempre l’altra faccia della medaglia; difatti recentemente le sardine sono state coinvolte nelle dichiarazioni del grande magnate Soros, il quale ha appoggiato platealmente le azioni politiche di Santori affermando che se dovesse votare in Italia voterebbe le sardine. Ovviamente ciò ha scatenato tutti gli oppositori politici colpiti dal fenomeno marino, quali la Meloni&Co, che li hanno accusati veementemente di essere dei “burattini” delle grandi potenze dei poteri forti.Inoltre, già in passato abbiamo assistito a situazioni simili, di movimenti che si sono dichiarati in un primo momento a-partitici e che sono invece venuti a costituirsi in partiti a tutti gli effetti (emblematico è il caso del Movimento 5 stelle). Aggiungiamo poi che siamo ben coscienti che l’attrazione del potere è fortissima e che esso e il dio denaro sono fattori che spesso riescono a pervertire l’umano intelletto. Ciononostante, mi sento di dire che, pur a fronte di questi rischi di strumentalizzazione, a me sembra che per ora le Sardine siano mosse dalle migliori intenzioni e che se il loro programma si realizzerà, sarà probabilmente tutto di guadagnato per la politica italiana, che ha bisogno di gente giovane e attiva, poiché è inutile lamentarsi dell’uva marcia se non la si cura nei minimi dettagli.
Gabriele Lochi