“bruci-amo i libri” la letteratura, un’arma per la libertà

24 febbraio 2023

Una stanza vuota, un pavimento disseminato di libri, un racconto a due voci e gli sguardi attenti di un gruppo di studenti. È l’incipit perfetto per un’esperienza unica, formativa e gratificante; un’esperienza che, nella sua semplicità, ha saputo toccare le corde del mio cuore e che porta il nome di “Bruci-amo i libri”. È in questo modo che la prof Belardi e la prof Scalabrino, organizzatrici del progetto, hanno deciso di portare la propria passione per la letteratura all’interno delle mura scolastiche in occasione della settimana dedicata agli approfondimenti.  

Ed è stato proprio questo corso ad attirare la mia attenzione fra le molteplici classi proposte nella bacheca. Non so esattamente cosa mi avesse colpito, che cosa mi avesse convinta ad iscrivermi, ma per nessuna ragione al mondo avrei potuto perdermi un’opportunità simile.  

Quando finalmente mi sono presentata davanti alla porta dell’aula, il mio desiderio di scoprire cosa mi aspettasse oltre si è fatto ancora più impaziente.  

Siamo entrati e ci siamo seduti per terra, aspettando che la prof Belardi finisse di sistemare e sparpagliare libri sul pavimento e sulle sedie. Poi ci ha invitato a prenderli in mano, toccarli ed esplorarli.  

Ricordo bene di essere stata attratta da un libro di Alessandro d’Avenia intitolato “L’arte di essere fragili” e di averlo sfogliato per qualche minuto, rileggendo più e più volte l’ultima pagina, che riportava una copia de “L’infinito” di Leopardi. Questo momento dedicato all’esplorazione dei libri ha rappresentato per me una piacevole sorpresa, che ci ha permesso di stabilire un contatto con la dimensione letteraria che le prof avrebbero poi approfondito.  

Dopo qualche minuto ci hanno invitato ad accomodarci sui tappetini e a toglierci le scarpe per assistere finalmente all’attività di lettura. La storia proposta è stata “Fahrenheit 451”, un libro che avevo letto anni prima e che è sempre rimasto impresso nella mia memoria per la sua trama avvincente e simbolica.  

Il protagonista di “Fahrenheit 451” è Guy Montag, un pompiere, che, vivendo in una società dove i libri sono considerati armi pericolose, ha il compito di appiccare incendi e soprattutto di bruciare qualsiasi cosa abbia a che fare con la letteratura o che possa instaurare nel cittadino un pensiero indipendente. La sua vita scorre serena fino a quando Clarisse, una vicina di casa, non gli infonde il dubbio che una società priva di libri sia una società che impedisce la libera espressione del pensiero. Guy inizia a riflettere sulla sua vita e sul suo ruolo, ma il vero e proprio desiderio di cambiamento arriva nel momento in cui una donna decide consapevolmente di lasciarsi bruciare viva insieme ai suoi libri pur di non perderli. 

Guy si avvicina così alla lettura di alcuni libri che custodisce gelosamente e segretamente, sebbene possano mettere a repentaglio la sua stessa esistenza.  

Il celebre romanzo distopico di Ray Bradbury è stato raccontato dalla prof Belardi e Scalabrino mediante la scelta di alcuni eventi significativi per la vicenda, che sono stati letti con passione e in modo molto coinvolgente: tutti all’interno dell’aula erano rapiti dalla narrazione, incantanti dalla lettura dei dialoghi e nessuno osava fiatare per evitare che anche una semplice parola andasse perduta. Il tempo sembrava quasi sospeso, ad esistere erano ora solo le due voci narranti, che con teatralità interpretavano le parole del protagonista e dei personaggi dialoganti.  

Inoltre, le prof hanno saputo alternare momenti dedicati alla lettura alle spiegazioni degli eventi ricorrenti fra un capitolo e l’altro, per evitare che il racconto risultasse incompleto.  

Quando l’attività si è conclusa, la prof Belardi ha proposto agli studenti di scrivere un pensiero riguardo all’esperienza, scegliendo o meno di mantenere l’anonimato. L’idea mi è piaciuta in maniera particolare e ho deciso di accogliere questa richiesta come ringraziamento alla prof Belardi e Scalabrino, scrivendo che la passione e dedizione che hanno impiegato nell’attività ha reso quest’iniziativa indimenticabile e gratificante, ed ha instaurato un momento che ha sicuramente impreziosito il valore della cultura e della nostra stessa scuola.  

Carolina Maggi